lunedì 5 febbraio 2007

Imbecilli 1



Nella vita reale la presenza di imbecilli è un fatto talmente consolidato da passare spesso in secondo piano. Non tanto perché ciò non dia fastidio, ma perché l'abitudine di avere a che fare con personaggi dall'indubbia limitazione mentale è così normale che farsene un problema sarebbe per lo meno fuori luogo.
In SL la situazione è ancora più accentuata. Lo spazio virtuale favorisce infatti il proliferare di deficienti, piombati quasi per caso in un mondo che considerano a loro uso e consumo, proprio in virtù del fatto che l'apparente mancanza di regole trasforma delle tentazioni normalmente controllate nella RL in fenomeni da esagerare e da portare al parossismo, come se si fosse dominati dal gusto autolesionista di vedere come va a finire. E i risultati, neanche a dirlo, sono sempre a sfavore di chi tali comportamenti li mette in pratica.
Parlavo di apparente mancanza di regole. Sì, perché anche se non sembra, SL può diventare una prigione a cielo aperto, uno spazio sempre più limitato di azione, fino a trasformarsi in un mondo da incubo, ridottissimo, in cui la propria presenza diviene progressivamente sempre più limitata e inutile.

Mi trovavo con Eva in un locale raffinato. Ci conoscevamo da poco e - per evitare la staticità di un discorso a due sedute a un tavolino o appoggiate al bancone di un bar - avevamo deciso per due passi di step sulla pedana multicolore della sala da ballo.
L'atmosfera era assolutamente perfetta: poca gente, una splendida canzone di Michael Franks come sottofondo e una serie di realissimi passi di danza che - per una volta almeno - apparivano perfettamente sincronizzati.
E' strano, ma preferisco ballare con le donne, non tanto per motivi di particolare gusto sessuale, ma per il piacere estetico che mi provocano due donne che ballano in SL. Le movenze sinuose e seducenti dimostrano infatti che i programmatori delle animazioni si sono prodigati molto di più con le movenze femminili, che non con i rudi e spigolosi passi di danza maschili. E ciò - disgraziatamente - non fa che attirare ancor di più chi in SL perde il proprio tempo in cerca di improbabili attenzioni sessuali.

La luce stava passando gradualmente alle tonalità ambrate del tardo pomeriggio e, proprio per il numero assolutamente esiguo di persone presenti, il lag generale era contenuto. La melodia di Michael Frank si era stemperata in una languida canzone di Gladys Knight ed ecco il classico cretino che rompe un'atmosfera quasi ideale.
Si era messo alla nostra sinistra leggermente al di fuori del mio angolo di visione con la sua squallida, plastica carnagione da newbie e i capelli da bambola di silicone trattato. Il ritmico, irritante movimento delle mani anticipava di un attimo una serie di apprezzamenti pesanti e una serie di frasi sconnesse, articolate per il solo gusto di dare fastidio.

Il tale rimaneva nella stessa posizione. Vedevo solo le mani che si muovevano ritmicamente e mi resi conto in quel momento di odiarlo dal profondo per la sua limitatezza mentale, per avere rotto un incanto e per la sua insistenza fastidiosa, come una cimice nel letto sudicio di un albergo di Luanda. Più che una proposta erotica era il gusto sadico di dare fastidio, un'apoteosi d'imbecillità e petulanza.
Le minacce di prendere dei provvedimenti non davano risultati. La sua caparbietà nel dare fastidio era tale da non fargli pensare ad altro che a rispondere in modo sempre più concitato alle nostre minacce. La situazione si è protratta per qualche minuto, in modo sempre più irritante.
Abbiamo iniziato a pensare di cambiare locale, mentre un fiume di parole si accavallava sulla sinistra dello schermo. Il tale stava ora questionando con qualcuno che non era visibile. Mi sono sentita dare del gay giapponese e ho risposto per le rime, ma da quel momento non sono più riuscita più a seguire il discorso, tante erano le parole, gli insulti, gli improperi, mentre le mani di plastica si agitavano sulla sinistra dello schermo, annegate in un mare di lettere verdi e bianche.
Ci siamo voltate entrambe verso il cretino e, a fianco del newbie, è comparsa la visione di un piccoletto con i capelli lunghi, bianchi, raccolti in una coda di cavallo. Ecco a chi erano indirizzati gli improperi, a uno sfigato che veramente sembrava un gay giapponese.
Ho iniziato a ridere senza riuscire a trattenere le lacrime. L'unica soluzione era un teletrasporto rapido in un luogo più tranquillo e, in un attimo, della scena ne è rimasta solo la pallida evanescenza di una serie di parole senza senso.

La capacità di alcune persone di rendersi insopportabili trascende da qualsiasi comunicazione di ordine tradizionale e la serie di cordoni ombelicali che SL mette a disposizione permettono a volte ai parassiti e ai rompicoglioni di avere la meglio sulla gente che si fa i fatti propri. Sta di fatto che qualche giorno più tardi, dimentica della serata rovinata da quel rompiscatole, mentre mi aggiravo per un grande negozio giapponese, è comparso un messaggio in IM:
Ehi Ross, se vuoi farti quattro salti con me io sono sempre disponibile…"
Speravo di esserne sfuggita, ma mi sbagliavo. Era solo l'inizio di una lunga, infinita storia.

1 commento:

Samantha Goldflake ha detto...

Eh, secondo me te la prendi un po' troppo a cuore. Rilassati! :)

Per quanto io ti comprenda; episodi simili sono all'ordine del giorno ed io non capirò mai chi:

- vede che sei in compagnia, ma comunque vuole assolutamente conoscerti
- vede (almeno dovrebbe) che sei impegnata o che non sei interessata a parlare e vuole assolutamente conoscerti.

Ieri stavo a Laguna Beach ed ho pensato di fare l'upload di alcuni campioni audio. Siccome mi scocciava teletrasportarmi a casa, mi sono allontanata e, mentre fluttuavo per aria, sceglievo i file da inviare.

Oh, tutta una processione continua di gente che salutava, che mandava IM...

Va beh. Solo un appunto. Leggo sul tuo interessantissimo blog che vai di qua, vai di là... Ma com'è che non mi inviti mai a venire con te?!?